erbe-aromaticheAd Ascoli Satriano il Centro Culturale Polivalente e l’Amministrazione Comunale organizzano per oggi, a partire dalle ore 18.30, nella zona alta del centro storico, a partire dall’Arco dell’Orologio, lungo le vie Castello, Orfanotrofio, Largo Orfanotrofio, via Massimo D’Azeglio, Via San Carlo e largo Castello. L’evento è finalizzato a recuperare e a valorizzare il patrimonio alimentare storico che nel corso dei secoli si è consolidato nella tradizione gastronomica della collettività ascolana. In particolare in questa occasione si intende sottolineare l’importanza delle erbe selvatiche e gli aromi che hanno avuto in passato e che hanno ancora oggi nella dieta degli ascolani.

La manifestazione inizia alle ore 18.30, con i saluti del SINDACO della Citta di Ascoli Satriano, NINO DANARO, e dell’ASSESSORE alla CULTURA BIAGIO GALLO, si proseguirà con le relazioni: La cucina greco-romana – prof. Francesco Capriglione, Le erbe selvatiche edibili e gli odori del territorio di Ascoli Satriano – ing. Giuseppe d’Arcangelo, La cucina delle erbe selvatiche – lo chef Pietro Zito, Il grano, la pasta, il pane. Il Biologico – dott. Maurizio Magnatta, Le qualità nutraceutiche delle erbe selvatiche – dott. Rino Loconte. Modera l’ing. Giuseppe d’Arcangelo

Seguirà il concerto del coro WOXOV di Ascoli Satriano, diretto dal maestro Michele Perrino.

Alle ore 22 inizierà il percorso della degustazione con la partecipazione dello Chef di eccellenza Pietro Zito da Montegrosso(Andria), che personalizzerà piatti.

Alle ore 23.00 la Scuola di Danza “San Giovanni”, diretta da Lucia e Emilia Gallo si esibirà sulla piattaforma in Largo Castello.

Con l’organizzazione di tale evento l’Amministrazione Comunale di Ascoli Satriano ed il Centro Culturale Polivalente, intendono salvare dall’oblio, ove sia ancora possibile farlo, il grande patrimonio alimentare che ha segnato la dieta degli abitanti di Ascoli, nei decenni e nei secoli passati.

Il reperimento, la raccolta, il trasporto, la vendita, la preparazione preliminare delle erbe selvatiche edibile, erano azioni diffusissime tra la gente comune, che aveva la conoscenza concreta e l’addestramento necessario per svolger le varie fasi di cui sopra senza essere nostalgici, riteniamo che le specialità culinarie degli antenati, vadano attualizzati, ove possibile, nei modi, nei tempi e nelle tecniche di esecuzione dell’ambiente in cui si vive. Anche perché le tradizioni culinarie dei nostri antenati, seppure con la globalizzazione imperante, possono benissimo essere salvaguardate essendo complementari e non alternative