enzo-quaranta-2015“Chiedo scusa agli elettori di Torremaggiore. Non posso negare di avere un brutto carattere credo di aver raggiunto buoni risultati nelle deleghe affidatemi. Ho stravolto alcuni metodi del passato riorganizzando la macchina amministrativa della Città di Torremaggiore. Alcuni di quelli che hanno firmato per mandare a casa Di Iorio sono gli stessi personaggi che hanno voluto la mia revoca nel 2013. Dopo l’esperienza da vicesindaco, come avevo giù annunciato, mi sono ritirato dalla politica attiva. Esperienza esaltante, ma traumatica; rimasi scosso dai tradimenti che subii da alcuni con i quali avevamo condiviso una lunga militanza. Vivo meglio senza politica, ho lasciato l’impegno attivo e va bene così. ”

Dopo la fine dell’Amministrazione Di Iorio avvenuta l’8 aprile 2015, Enzo Quaranta, ex vice Sindaco ed Assessore al Bilancio della Giunta Di Iorio per quattordici mesi si racconta ed esprime la sua opinione sugli ultimi anni. Oggi è fuori dalla politica attiva e si dedica ad altro. L’ex amministratore comincia a raccontarsi partendo dal 2011 a pochi mesi dalla campagna elettorale che portò Costanzo Di Iorio a vincere le elezioni comunali di maggio 2012. Sia alle elezioni comunali del 2010 che del 2012 Quaranta è risultato essere il consigliere comunale più suffragato.

Come si è arrivati ad avere quella coalizione di centro sinistra alle elezioni del 2012?

A novembre 2011 io ero stato proposto quale candidato Sindaco dai partiti PD, Socialismo Dauno, SEL e Rifondazione Comunista; a dicembre la Federazione Provinciale ci rappresentava che per chiudere un accordo programmatico con l’UdC su scala provinciale, avevano chiesto di poter esprimere con un loro rappresentante il sindaco di Torremaggiore. La Federazione chiese a noi rappresentanti del PD di Torremaggiore di fare un passo indietro per poter chiudere questo accordo programmatico che comunque  avrebbe rafforzato la coalizione, consentendoci di vincere le elezioni. Accettammo senza indugio. Chiedo però scusa agli elettori di Torremaggiore, poiché questa scelta si è rilavata avere senso dal punto di vista politico, ma non sul piano amministrativo. Non potevamo immaginare certe carenze come amministratore  da parte di Di Iorio che aveva già svolto il ruolo di Presidente del Consiglio presso il Comune di Vico del Gargano. Tra l’altro era anche primo dei non eletti in consiglio regionale alle elezioni regionali del 2010 in quota UdC.

Cosa ne pensi oggi 2015, della campagna elettorale del 2012?

Fu una campagna elettorale molto tesa, dove le divergenze di visione politica sono sfociate in attacchi personali e io ne fui bersaglio. Tra l’altro, ripensando a quella campagna elettorale, proprio perché vi era stato un accordo provinciale che sanciva il mio ruolo di vicesindaco in caso di vittoria, io non dovevo candidarmi affatto al ruolo di consigliere, atteso che, essendo il centrodestra diviso con più candidati, era molto probabile se non certo che avremmo vinto le elezioni. Poi il PD locale decise che per rafforzare la lista, dovevamo candidarci tutti i dirigenti. La decisione del sindaco di estromettermi dalla giunta dopo un anno, mettendo di fatto all’opposizione il PD, è stato un atto eticamente scorretto nei confronti degli elettori che avevano riposto la loro fiducia in me e nel PD, elettori che avevano contribuito in maniera determinante alla sua elezione come sindaco.

In che misura pensavi avrebbe vinto la coalizione di centro sinistra?

Io ero convinto della nostra vittoria, anche se ci fu la novità di Monteleone al ballottaggio. Era evidente che noi avremmo vinto perché avevamo una coalizione compatta che andava dall’UdC a Rifondazione Comunista. Il centro destra era diviso ed infatti erano presenti tre candidati di quella famiglia politica. Ammetto che la inaspettata affermazione personale di Lino Monteleone che arrivò al ballottaggio fu una totale sorpresa.

Non si può negare che la vittoria elettorale del 2012 è stata possibile anche dalle divisioni interne del centro destra locale che non sono state compatte a votare Monteleone in sede di ballottaggio…

Certamente la frammentazione del centro destra ci ha aiutato, ma, ripeto, avere una coalizione politica compatta ci dava un notevole vantaggio politico.

 

Vinte le elezioni cominciate a governare. Deleghe di peso, da cosa siete partiti?

La mia esperienza di vice sindaco non la rinnego. So di avere un pessimo carattere e questo ha inciso sui rapporti con alcuni rappresentanti politici e con alcuni dipendenti comunali. Ma io avevo la consapevolezza che Torremaggiore aveva le carte per poter essere una città normale. Per me una città è normale quando ognuno fa il proprio ruolo: i dipendenti comunali espletano il loro lavoro, i vigili urbani fanno altrettanto, gli amministratori fanno gli amministratori. Ho stravolto alcuni metodi del passato riorganizzando la macchina amministrativa della Città di Torremaggiore .

Di cosa sei fiero?

Quando sono entrato a Palazzo di Città non esisteva un regolamento di disciplina del personale previsto dalla Legge Brunetta e non esisteva una commissione di disciplina; mi sono occupato della ristrutturazione degli uffici comunali, perché i dipendenti dovevano avere degli uffici degni per il loro ruolo. Creai degli uffici di front office all’ingresso di Palazzo di Città: Protocollo, UrP ed Ufficio Urbanistico. Durante le vacanze di Natale 2012 abbiamo effettuato congiuntamente tra Polizia Locale e alla Polizia di Stato posti di blocco per monitorare il tasso alcolimetro dei nostri ragazzi. Abbiamo ridato dignità agli operatori di Polizia Locale, impegnati non solo nel controllo della circolazione stradale con pressanti posti di controllo, ma artefici anche di un arresto, di attività di contrasto per furti di acqua e corrente a danno del Comune, di abusi edilizi.  A settembre 2012, ancor prima che lo Stato approvasse norme sulla spending review, sono stato promotore come assessore al bilancio di una delibera di contenimento e ristrutturazione della spesa pubblica che prevedeva, tra l’altro, l’ eliminazione dei cellulari aziendali, la vendita dell’auto di rappresentanza e la rimodulazione del parco mezzi comunali, la eliminazione delle partecipazioni inutili del Comune tra cui la quota nel Consiat, riduzione compensi agli amministratori, norme di contenimento per i costi di illuminazione e  riscaldamento, norme di contenimento delle spese di contenzioso, maggior controllo dell’evasione ed elusione dei tributi locali (sottoscrivendo anche un accordo con la Direzione Regionale delle Entrate di Bari). Questi provvedimenti hanno consentito un risparmio di spesa corrente di circa 300mila euro annui sul bilancio comunale. Ancora oggi il bilancio del Comune di Torremaggiore in termini di solidità è uno dei migliori della Capitanata. Appena insediato come Assessore al Bilancio, il Dirigente mi informava che il Comune di Torremaggiore aveva 1,5 milioni di euro di discrasia in merito al rispetto dei parametri previsti per il patto di stabilità. In pochi mesi abbiamo chiuso quel bilancio, rispettando i parametri del patto di stabilità, con un avanzo di amministrazione dì circa 300mila euro, avendo anticipatamente estinto leasing per gli impianti fotovoltaici presenti sugli stabili comunali, avendo fatto investimenti per la realizzazione della pesa pubblica alla zona industriale, della ristrutturazione degli edifici comunali e la messa in sicurezza delle scuole ed avendo cantierizzato impegni di spesa per terminare i lavori del belvedere ad arena cavata, della realizzazione di fogna bianca in diversi tratti stradali, e ristrutturazione di altri stabili comunali. Credo non siano risultati da poco raggiunti il sette mesi da quanto mi ero insediato.

E tutte le opere che erano state cantierizzate dall’Amministrazione Di Pumpo (2005-2010) che fine hanno fatto?

I contratti di quartiere e l’accordo di programma mi risulta che sono in corso, anche se l’amministrazione uscente non è riuscita ad effettuare i bandi per la copartecipazione dei privati alla riqualificazione di alcune aree comunali. Ho letto di provvedimenti dell’amministrazione sull’area di Via Sacco e Vanzetti e sinceramente non ho colto il valore amministrativo.

Durante il tuo mandato da vice sindaco venivi chiamato Breznev per il tuo carattere esigente, ne eri a conoscenza?
No, non ero a conoscenza. Non posso negare di avere un brutto carattere, può essere che sia stato troppo duro con alcuni dipendenti comunali. Chiedo scusa pubblicamente soprattutto a coloro i quali hanno dimostrato di amare il loro lavoro e magari erano proprio quelli a cui si chiedeva sempre un impegno maggiore. Conosco tutti i dipendenti comunali da tanti anni avendo rivestito il ruolo di consigliere dal 1999. La stragrande maggioranza sono preparati e davvero legati al loro lavoro. Qualcuno meno. E’ compito dell’amministrazione far funzionare gli uffici ed ottenere buoni risultati nell’erogazione dei servizi per la collettività. Tra tutti i dipendenti a cui mi sento legato da affetto il mio pensiero va a Michelangelo Prencipe che durante il mio mandato da vicesindaco ebbe seri problemi di salute, ma decise di tornare a lavorare anche se aveva i requisiti per poter accedere alla pensione. Ecco, questi sono i dipendenti che hanno la mia profonda stima, e come lui il Comune di Torremaggiore ne ha tanti. Forse per questo ero duro con loro, perché non volevo che, agli occhi dei cittadini, per colpa di uno sparuto numero di loro che non si impegnavano nel loro lavoro, cadesse la responsabilità su tutti.

Quale scelta impopolare hai realizzato?

Chiedere un impegno maggiore ai vigili urbani che, chiaramente ha comportato maggiori controlli e conseguentemente maggiori erogazioni di sanzioni, è stato impopolare per i cittadini, ma la cosa strana è che non era condiviso da parte di altri amministratori comunali.

L’atto che ti vanti di aver realizzato nel 2013?

Quando a maggio 2013 chiesi alla coalizione di aderire alla stazione unica appaltante, ovvero di far effettuare le gare d’appalto alla Provincia, sotto il controllo della Prefettura, per importi superiori a  150mila euro per i lavori pubblici e 100mila euro per i servizi, notai che qualcuno all’interno della maggioranza non era convinto, seppur in consiglio comunale fu approvato all’unanimità. Notai, dopo esser stato defenestrato come vicesindaco, che l’amministrazione comunale fece diverse gare ai limiti di questi importi, scorporando lavori e di fatti non ha demandato nessuna gara alla stazione unica appaltante.

Perché sei stato silurato secondo te?

Questo non lo so di preciso anche se segni di insofferenza da parte di diversi consiglieri comunali di maggioranza li avevo rilevati da tempo. Quando approvammo il rendiconto della gestione dell’anno 2012, nel mio intervento come assessore al bilancio, lasciai quello che è stato il mio testamento politico, affermando che ci voleva coraggio per mettere mano su alcuni servizi che incidevano troppo sul bilancio comunale, ossia la nettezza urbana, la pubblica illuminazione, la gestione delle manutenzioni e del cimitero. Questi servizi incidevano troppo sul bilancio. I Costi Standard per questi servizi definiti  dal Ministero dimostravano che per il nostro Comune sostenevamo costi eccessivi per questi servizi. Su uno di questi, il servizio di nettezza urbana, approvammo un capitolato e un bando di gara per far partire la differenziata che conteneva i costi e utilizzava risorse della regione per realizzare una isola ecologica. Quando andai via quel bando fu ritirato e si è proceduto sinora con ordinanze sindaci. Tornando alla ragione per cui fui silurato, a metà luglio 2013  in un consiglio comunale quattro consiglieri di maggioranza fecero venire meno il numero legale: Prencipe, Petta, Marinelli, Garofalo. Dopo tre giorni il Segretario del PD fu chiamato dal Sindaco per chiedere la mia testa, evento che accadde subito dopo. E’ evidente che i due eventi sono collegati, atteso, tra l’altro, che Prencipe Mauro, eletto dal PD e nominato presidente del consiglio, dopo quello evento decise di proseguire in amministrazione abbandonando il partito dove era stato eletto e prodigandosi a convincere altri consiglieri eletti nel PD a seguire il suo novo percorso. Noto con stupore che una parte di questi consiglieri sono gli stessi che l’8 aprile 2015 hanno mandato a casa Di Iorio. Certo sono anche convinto che molte responsabilità sulle sorti di questa amministrazione le abbia anche Dino Bocola, che dopo aver fatto finta di contestare Di Iorio, ha incassato per la figlia il ruolo di Vice Sindaco al mio posto, e credo che anche nelle ultime vicende amministrative che hanno determinato lo scioglimento anticipato del consiglio comunale abbia avuto un ruolo determinante. Mi chiedo se, alla luce di ciò che sta accadendo anche nella città di San Severo (dimissioni dell’Assessore alle politiche sociali Mariella Di Monte), non ci sia anche qualche sua responsabilità, visto che anche a San Severo l’altra figlia riveste il ruolo di Presidente del Consiglio, consigliere provinciale e delegata alle politiche sociali. Comunque, il tempo chiarirà anche questo. In ogni caso, dopo aver interrotto il percorso da vicesindaco, come avevo promesso, mi sono fatto da parte ed ho lasciato la politica attiva ed oggi mi diletto ad osservare.

Cosa ti ha fatto soffrire in questa esperienza?

Rimasi scosso dai tradimenti che subii da persone a me vicine con le quali avevamo condiviso lunghi percorsi politici che non auguro a nessuno, nemmeno al mio peggior nemico. Ho provato profonda delusione nel comportamento che Di Iorio ha avuto nei miei confronti, non avendo mai voluto confrontarsi con me dopo la sua decisione di defenestrarmi, dimenticando che io avevo riposto molta fiducia in lui, facendo un passo  indietro per farlo candidare sindaco. Posso anche capire la scelta politica di evitare che quattro consiglieri ne determinassero la sua caduta allora(cosa che comunque è avvenuta ora), ma a livello umano con me doveva chiarirsi. Ma non fa niente, oramai tutto è passato, gli auguro ogni bene professionale e politico. E spero che possa essere attorniato da gente che possa mostrargli la stessa fiducia che ho riposto io in lui.

Perché questa Amministrazione a tuo avviso non è arrivata a fine legislatura?

La notizia l’ho appresa dai social network, non ne sapevo nulla e sono molto sorpreso. Leggendo i nomi di coloro che hanno firmato per far cadere Di Iorio rivedo alcuni di quelli che hanno provocato la crisi di due anni fa. Penso dovresti chiedere a loro le regioni di tale scelta.

 

PRESIDIO TERRITORIALE DI ASSISTENZA” San Giacomo” , dopo aver tanto tuonato contro l’ASL si vede qualcosa oppure è un contentino in vista delle elezioni regionali di fine maggio 2015?

Dipende da cosa vuoi vedere; io non vedo nulla. Come Vice Sindaco scrissi contro l’ASL per la concretizzazione del Protocollo di Intesa del 2011; prima di parlare dell’OPG dovevano realizzare i servizi previsti nel protocollo e di cui necessita la nostra collettività. Oggi abbiamo una struttura nuova ma di servizi ancora non si vede nulla. Ristrutturiamo una struttura ospedaliera dopo averla chiusa. Non è stato potenziato alcun servizio; auspico che la Responsabile della Struttura abbia la forza per poter lottare per realizzare i servizi sanitari necessari per i nostri concittadini.

Ma all’inaugurazione c’era anche l’ex Assessore Regionale alla Sanità oggi europarlamentare, cosa hai da dire?

E’ venuta a tagliare un nastro, ma fatta l’inaugurazione aspettiamo che venga riempito di contenuti.

Cosa non rifaresti?

Come amministratore rifarei tutto, ma come politico starei più attento.

Cosa rifaresti?

Cercherei di essere meno spigoloso, ma il carattere non lo cambi facilmente.

Che scenari prospetti per Torremaggiore?

Sono due anni che ho lasciato la politica, e mi sono dedicato ad altro. Molti erano convinti che non avrei mai lasciato; non mi ha traumatizzato lasciare la politica, anzi sto molto meglio di prima e dedico molto più tempo a me e alle persone che amo. In questi due anni ho finito il dottorato di ricerca all’università, mi dedico al mio lavoro e all’insegnamento universitario, sto lavorando a diverse pubblicazioni scientifiche e a breve uscirà il mio terzo libro. Insomma ho altri progetti. Vivo meglio senza politica. Ho lasciato e non intendo tornare per nessuna ragione. Spero per Torremaggiore che ci sia rinnovamento e nuovo senso civico. Nel 1999 quando iniziai a fare il consigliere comunale c’era un’altra classe politica, quando si andava in consiglio comunale i consiglieri tutti, di maggioranza e opposizione, avevano rispetto del ruolo che ricoprivano. Negli ultimi mandati ho visto tanti giovani svolgere questo ruolo, ma il livello si è abbassato tanto, troppo trasformismo e zero progettualità. I consiglieri di oggi non credono più nell’appartenenza e questo è un male. Non sempre il binomio giovane uguale nuovo o meglio è vero. Attenzione !!!

Elezioni regionali maggio 2015, ci vuole il candidato locale?

Non serve, la Capitanata ne esprimerà otto di consiglieri tra maggioranza e opposizione. Torremaggiore non rappresenta 1/8 della popolazione provinciale; e comunque, la classe politica locale non è stata mai capace di fare sintesi nell’interesse del territorio.

Prossimi candidati sindaco?

Non lo so. Immagino che Lino Monteleone intende scendere in campo. Mauro Prencipe se si candida commette un errore non credo abbia le caratteristiche per poter fare il Sindaco, secondo me. In ogni caso auguro a tutti i candidati tanta fortuna.

Il PD locale ha sempre messo altri esponenti centristi come candidato sindaco, ora cosa succederà?

Non so cosa voglia fare il PD locale. Deve fare una grande azione di rilancio e di rinnovamento e mi sembra che da quando è uscita dall’amministrazione lo stia facendo. A volte non tutti i mali vengono per nuocere. Spero costruiscano una squadra coesa e seria,  altrimenti il copione lo conosciamo, come è avvenuto con i tradimenti subiti negli ultimi due mandati amministrativi da consiglieri eletti nel PD e approdati altrove per interessi personali. Nella scelta dei futuri amministrativi spero che i cittadini affidino il mandato a chi affiderebbero i loro risparmi.

Intervista di:
Michele Antonucci – Torremaggiore.com