plus500-e1454693682862Il settore edile è fermo un po’ in tutto il Paese. Scarsi investimenti, scarse risorse e una richiesta che non riprende a causa sempre della crisi e della disoccupazione. L’ultimo Report, elaborato e pubblicato dalla Cassa Edile, segna, rispetto allo scorso anno, un 6% in meno di cantieri. Lo stesso discorso vale per i lavoratori iscritti e delle ore lavorate. Il Segretario Generale della Filea Cgil di Capitanata, Giovanni Tarantella, ha commentato così questi dati: “Non possiamo fermarci a prendere atto della stagnazione del settore edile nella nostra provincia e lamentarcene. Occorre indicare le strade nuove da percorrere per rilanciare il comparto, quelle che, ad esempio, indica l’osservatorio creato da Fillea e Legambiente. E cioè, consumo zero dei suoli e capacità di cogliere le tante opportunità della programmazione 2014-2020, legate all’edilizia sostenibile”.

Le risorse per il settore ci sarebbero. Il Segretario ha, di fatti, aggiunto: “Infrastrutture e investimenti per la sostenibilità ambientale ed energetica rappresentano un perno del programma: per la sola Puglia, 1,1 miliardi sono destinati alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale-ambientale e per le opere e la gestione di acqua e rifiuti; 462 milioni per migliorare le reti dei trasporti; 396 milioni per favorire una transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Occorre allora superare gli ostacoli alla riqualificazione del patrimonio edilizio, spingere per la riqualificazione dei condomini, promuovere un progetto industriale per le costruzioni: sono i tre punti-chiave messi in evidenza nel rapporto Oise per cambiare il futuro del settore”.

Secondo Fillea Cgfil è necessario che gli investimenti annunciati siano certi e strutturali; che le detrazioni fiscali previste siano legate alla prestazione energetica degli edifici al fine di premiare ed incentivare degli interventi utili e consapevoli. Il tema della sicurezza degli edifici, inoltre, dovrebbe essere messo al centro ed incentivato. Un altro tema importante è relativo alla possibilità di attrarre investimenti, anziché incentivare implicitamente la fuga verso plus500 societàoffshore  da parte delle aziende italiane. Conclude Tarantella : “Ci battiamo affinché la crescita del nostro territorio sia di qualità, e affinché tale crescita significhi anche più diritti e tutele per chi lavora. Una strada lungo la quale si realizza il confronto con i nostri iscritti per il nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, che punta a estendere diritti a chi non ne ha e li riscrive per tutti, alla luce dei cambiamenti del mondo del lavoro”.