bordo“L’uscita di Atene dall’euro avrebbe prodotto effetti economici negativi e conseguenze politiche molto pesanti. Sarebbe stata l’anticamera della fine dell’Europa e con essa di un progetto straordinario, fondato su valori e obiettivi ancora strategici e attuali. Non c’erano alternative all’accordo, come il nostro Paese ha sempre sostenuto. Grazie al. inistro Padoan per quanto ha fatto, insieme al presidente Renzi e al governo italiano, per impedire che la Grecia uscisse dalla moneta unica”. Lo ha detto, intervenendo in Aula dopo l’informativa del ministro dell’Economia, il Presidente della Commissione Politiche Ue della Camera, Michele Bordo del Pd.

“L’Ue – ha aggiunto – ha dato risposte inadeguate alla crisi economica, ha mostrato limiti nella gestione di tutte le maggiori emergenze, non ha avuto una visione comune in politica estera e sull’immigrazione. Ma non c’è un’alternativa all’Europa. La strada, allora, non è l’uscita dall’euro, ma semmai dalle classi dirigenti, essenzialmente di destra, che hanno determinato in Europa questo quadro così drammatico. Noi siamo convinti che ci voglia più Europa. C’è bisogno di un nuovo inizio, come sostiene il governo italiano, e di tornare al progetto europeo di Spinelli, De Gasperi, ma anche di Kohl. Ora bisogna fare in modo che non si ripresenti mai più una crisi come quella ellenica”.

“Occorrerà – ha proseguito Bordo – chiedere agli Stati membri di varare misure di stimolo immediato della ripresa economica, ribadire che il Fondo europeo per gli investimenti deve essere destinato a progetti in settori ad alto potenziale di crescita, chiedere con più forza all’Europa di scomputare dai vincoli del patto di stabilità le spese per gli interventi finanziati con i fondi comunitari e, infine, lavorare perché l’Ue giunga all’introduzione di meccanismi di mutualizzazione del debito pubblico e all’emissione di titoli per sostenere programmi di modernizzazione del sistema produttivo”.

“L’Europa deve tornare ad essere protagonista del suo futuro e l’Italia può svolgere una funzione fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo. Oggi, dopo aver fatto riforme importanti, il nostro Paese non è più il malato d’Europa da tenere sotto osservazione, è di nuovo protagonista a livello internazionale. Dobbiamo continuare così. L’Italia ha bisogno di più Europa, l’Europa ha bisogno della forza e dell’autorevolezza del nostro Paese. Solo insieme – ha concluso Bordo – possiamo lavorare per costruire una prospettiva migliore per tutti i cittadini” ha concluso Bordo.