unifg2Formalmente chiusa lo scorso 31 ottobre – anche se di fatto resterà aperta fino alla fine della prossima primavera – la campagna di immatricolazioni all’anno accademico 2014/15 ha fatto registrare per l’Università di Foggia un dato molto incoraggiante: 2000 nuovi iscritti ai corsi di laurea che compongono l’offerta formativa dell’Ateneo dauno. Se si considera il calo registrato in quasi tutti gli altri Atenei italiani, quella dell’Università di Foggia può considerarsi un’altra performance degna di nota, poiché non solo ha confermato lo stesso numero di matricole dell’anno scorso ma (non appena sarà chiara la ripartizione dei candidati che hanno sostenuto i test di ammissione ai corsi di laurea di area medica, ovvero quanti di essi saranno destinati all’UniFg) molto verosimilmente si troverà nelle condizioni di aver addirittura aumentato gli esordienti presso i propri corsi. «Un risultato molto incoraggiante – spiega il Delegato alla Statistica per la programmazione e alla valutazione della qualità prof.ssa Barbara Cafarelli – soprattutto se paragonato al calo di iscrizioni registrato altrove, anche in molti Atenei del Mezzogiorno. Certamente non dobbiamo cullarci su questo dato, non definitivo anche se abbastanza consolidato. Tuttavia non si può trascurare che l’Università di Foggia ha mantenuto inalterato il suo appeal mentre altri Atenei hanno subìto un calo degli immatricolati».

I dati presi in considerazione per questa prima analisi si riferiscono agli immatricolati che hanno confermato le proprie intenzioni pagando il MAV (modulo di avviso di pagamento) relativo alla prima delle tre fasi di tassazione previste dal regolamento dell’Università di Foggia. Sostanzialmente un modo abbastanza concreto per confermare la scelta del corso di laurea che si intende intraprendere. «Per onestà intellettuale devo aggiungere che in alcuni casi nemmeno il pagamento del MAV rappresenta un concreto elemento di valutazione – aggiunge la prof.ssa Barbara Cafarelli, ricercatrice presso il Dipartimento di Economia – nel senso che molti studenti, anche dopo averlo pagato, possono cambiare corso di laurea o addirittura interrompere gli studi. Per fortuna si tratta di una sparuta minoranza, che testimonia l’indecisione che caratterizza questa fase della loro vita. Così come credo che a gennaio il numero delle immatricolazioni potrebbe anche salire, visto che le rilevazioni degli anni precedenti hanno chiaramente indicato questa tendenza. Ad ogni modo il dato dell’UniFg è molto positivo, un dato su cui investire per migliorarlo, lavorando semmai sulla diversificazione della nostra offerta formativa».

Un’offerta formativa che, dal prossimo anno accademico, sarà composta anche dal CdL in “Scienze gastronomiche”, annunciato come uno dei corsi di maggior successo dell’intero panorama didattico e scientifico dell’UniFg (sarà unico al Sud, insieme a quelli già strutturati presso le Università di Messina e Roma “La Sapienza”). Intanto, in attesa di Scienze gastronomiche, va registrato l’ottimo esordio del CdL triennale in “Ingegneria dei sistemi logistici per l’agroalimentare” partito con 80 allievi, accanto all’ormai consueto boom di iscrizioni per “Scienze della formazione” ed “Economia aziendale” che si sono attestati entrambi sulle 380 immatricolazioni circa. «Hanno tenuto bene tutti i Dipartimenti – ha commentato anche il Rettore, prof. Maurizio Ricci – a conferma della varietà della nostra offerta formativa, a conferma del fatto che la serietà con cui cerchiamo di fare le cose alla fine paga: un esempio concreto potrebbe essere, ad esempio, la serietà con cui ogni anno la nostra Università fa sostenere a centinaia di candidati i test di ingresso ai nostri corsi di laurea senza mai dare adito a qualsivoglia scandalo o polemica. Mi piace pensare che questo rigore si traduca poi in fiducia, nella fiducia che ci viene accordata al momento di scegliere l’Università presso cui studiare».