Insieme a Lecce (UniSalento è ateneo capofila per la Puglia), a Brindisi, Taranto, Castellana Grotte, Bari e a Roma (sede nazionale dell’evento), anche Foggia prenderà parte all’ERN, la “Notte europea dei ricercatori” in programma venerdì 28 settembre. Open lab, arene e musica per socializzare la divulgazione scientifica, per comunicare – oltre ogni ostacolo lessicale – che cosa realmente si intende quando si parla di ricerca scientifica.

Tre i dipartimenti dell’Università di Foggia direttamente coinvolti: Giurisprudenza; Scienze agrarie, degli alimenti e dell’ambiente; e i due dipartimenti di Area Medica (Medicina clinica e sperimentale e Scienze mediche e chirurgiche). Il tema scelto sostanzialmente ricalca quello che ha caratterizzato l’ultima edizione del Festival della ricerca e dell’Innovazione: “La ricerca UniFg / Tra sana alimentazione e sviluppo sostenibile”. «Nel solco di questo claim – dichiara il delegato del Rettore alla Ricerca scientifica, Trasferimento tecnologico e Terza missione dell’Università di Foggia, prof. Giovanni Messina – per la sua partecipazione alla “Notte europea dei ricercatori” ha proposto un percorso tematico attraverso i dipartimenti direttamente coinvolti: Scienze agrarie svilupperà temi relativi all’importanza dell’alimentazione e all’origine dei cibi con cui ci nutriamo; quelli di Area Medica evidenzieranno come l’alimentazione sostenibile sia ormai un tema universale, non più emendabile nell’agenda dei governi; e Giurisprudenza analizzerà l’argomento sotto il profilo del diritto e, segnatamente, del diritto internazionale. Inoltre abbiamo cercato di tracciare un percorso letterario dell’alimentazione, non una sua storia perché sarebbe stato semplicemente impossibile, ma le ampie e numerose tracce lasciate, ad esempio, nella letteratura del Novecento. Questo perché crediamo che l’argomento dell’alimentazione, sia sotto il profilo antropologico che scientifico, sia il vero argomento delle generazioni future, e di conseguenza la direttrice principale della ricerca scientifica del domani».

Dalle 15,00 alle 24,00 saranno aperti al pubblico i laboratori dei dipartimenti di Scienze agrarie (in via Napoli 25 a Foggia: produzioni animali, microbiologia industriale, laboratorio didattico di chimica); Giurisprudenza (in Largo Papa Giovanni Paolo II a Foggia: dove però avranno luogo tutti gli incontri in programma, si allegano il programma e la brochure dell’evento); e i dipartimenti di Area Medica (in viale Pinto a Foggia: medicina sperimentale e rigenerativa, genetica medica, farmacologia e core facility “Stabulario”, biochimica). «La partecipazione alla “Notte dei Ricercatori” – aggiunge il prof. Messina, che è anche curatore del Festival della ricerca e dell’innovazione dell’Università di Foggia – alimenta un’antica vocazione: quella del nostro ateneo per la socializzazione della divulgazione scientifica. Un’esperienza antica perché nata subito dopo il riconoscimento dell’autonomia dell’Università di Foggia, quindi diventata un vero e proprio brand grazie all’istituzione del “Festival della ricerca e dell’innovazione”, evento ormai di carattere nazionale a cui, tra gli altri, negli anni scorsi hanno partecipato ospiti come il premio Nobel Michael Spence, lo scienziato di fama mondiale Riccardo Dalla Favera e Sabrina Diano della Yale University. Porteremo dentro la Notte dei Ricercatori 2018 la nostra esperienza e il nostro entusiasmo, convinti come siamo che solo una opportuna divulgazione e una corretta informazione possano abbreviare le distanze che separano il mondo accademico da quello reale».

All’organizzazione dell’edizione regionale e locale della “Notte europea dei ricercatori” hanno attivamente contribuito l’Area ricerca e l’Area Comunicazione e Affari istituzionali UniFg, portando dentro questo evento il know how accumulato nel corso delle tre edizioni del Festival della ricerca e dell’innovazione che sono state fino ad ora organizzate. «A tutti loro e al prof. Giovanni Messina in particolare vanno i ringraziamenti della Comunità accademica – commenta il Rettore, prof. Maurizio Ricci – per quanto fanno, e hanno fatto in passato, per favorire la socializzazione di messaggi scientifici talvolta non proprio semplici da veicolare. Penso alle core facilities, ad esempio, e a molte altre attività che vanno spiegate soprattutto a quelli che potrebbero diventare nostri futuri studenti. Una piccola università come la nostra deve puntare tutto sulla qualità della didattica e della ricerca scientifica, per questo la nostra adesione all’edizione Apulia della “Notte europea dei ricercatori” è un’adesione consapevole. Noi facciamo socializzazione della ricerca scientifica ormai da diversi anni, siamo gli unici in Italia a farlo attraverso un Festival dedicato solo a questo».