Il Politecnico di Bari si dimostra molto attivo nel processo di internazionalizzazione. Dopo aver ricevuto a Bari la delegazione ufficiale dell’Università cinese di Huaqiao (19 maggio) e sottoscritto accordi di collaborazione (tra i quali anche l’insegnamento della lingua cinese nel Politecnico pugliese), sono stati ratificati altri accordi, questa volta in oriente.

Il Rettore, Eugenio Di Sciascio, e il Prorettore delegato alla ricerca e trasferimento tecnologico, Vito Albino, in una breve visita nella Cina centro-orientale hanno ratificato accordi di collaborazione a Xi’an, antica capitale cinese, oggi capoluogo dell’importante provincia dello Shaanxi con la Xi’an Polytechnic University (26 maggio). Sono stati formalizzati infatti, accordi di collaborazione nel settore tessile e del design (Xi’an vanta una lunga e storica tradizione in questo ambito), e individuati percorsi comuni nella didattica e ricerca attraverso lo scambio di docenti e studenti.

i rettori mostrano con soddisfazione l'accordo sottoscrittoA Xi’an, sono state incontrate inoltre le delegazioni e i Rettori di altre due università della città: Xi’an Jiaotong University (famosa in tutto il Paese) e Xi’an University of Technology. I settori comuni di collaborazione individuati sono soprattutto legati alla meccanica e meccanica di precisione, ICT, elettrico e aerospaziale. Curiosità: la città di Xi’an, nota sin dal medioevo quale città orientale sulla “via della seta” e per la presenza dell’esercito di terracotta, con il suoi quasi 9 milioni di abitanti ospita almeno 15 università!

Mongolia. Di rilevante importanza rivestono gli accordi sottoscritti in Mongolia qualche giorno dopo (28 maggio). Con la Mongolian University of Science and Techology della capitale Ulan Bator, il Politecnico di Bari si è impegnato a collaborare e ad offrire capacità e competenze nei settori dell’architettura, dell’edilizia e delle infrastrutture. Il Politecnico figura tra le prime università italiane ad aver avviato un programma di collaborazione scientifica in Mongolia. Il Paese dell’eroe nazionale Gengis Kaan, è una giovane democrazia parlamentare. La sua popolazione (meno di tre milioni) ha un’età media molto giovane e per il 40% vive nella capitale Ulan Bator. La Mongolia, in un processo di modernizzazione e di apertura ai mercati, guarda con molto interesse alle politiche di espansione e di ammodernamento infrastrutturale e di contestuale sostenibilità ambientale.

Rettore, slancio all’internazionalizzazione. Perché il Politecnico ha deciso di puntare e sviluppare relazioni e accordi con queste università cinesi e di perfezionarne altri in un prossimo futuro?

Perché si tratta di università prestigiose e con le quali abbiamo affinità in termini di attività e compatibilità per i programmi e le tipologie di corsi. Aprire in questo momento a Oriente serve ad offrire nuove opportunità ai nostri ricercatori e soprattutto ai nostri studenti che devono imparare a pensare in termini globali.

La Mongolia è una giovane democrazia dalla storia millenaria. Che impressione ha avuto e quali sono le potenzialità dei recenti accordi sottoscritti con la Mongolian University of Science and Techology  a Ulan Bator?

La Mongolia è davvero una nazione da scoprire. Giovane, anche in termini di popolazione, e dinamica. La Mongolian University of Science and Technology è la università tecnica del paese e con essa abbiamo numerosi punti di contatto. In particolare ritengo vi siano molte prospettive interessanti nell’ambito della architettura, della ingegneria civile ed edile e nei trasporti. Differentemente da noi, lì in questo momento vi è un boom dell’edilizia.