Le riunioni dei gruppi politici locali proseguono, discussioni continue ma le priorità della cittadina federiciana sono all’ordine del giorno? Oppure si prosegue nella strategia della creazione di un polpettone per vincere le elezioni amministrative al primo turno senza alcuna visione chiara? Attenzione, il popolo torremaggiorese ora vi chiede trasparenza, stabilità, governabilità, ed un programma forte per affrontare le criticità presenti da quelle storiche a quelle recenti. Andando oltre i selfie e i post sui social occorre altro per far partire Torremaggiore e l’intero Alto Tavoliere della Puglia. Già i trasformismi sono ben evidenti, cosa si vuole costruire e su che basi?

 

 

C’è grande attesa a Torremaggiore sulle amministrative 2019 per il totosindaco. E’ noto che è stato attivato un canale esplorativo tra la coalizione centrista ed il gruppo del centrodestra. Le segreterie dell’area di centrodestra hanno pubblicamente dichiarato: “La coalizione è già al lavoro per intraprendere il dialogo con la componente centrista-moderata presente a Torremaggiore, nell’ ottica di costruire una squadra competitiva e vincente alle elezioni e consegnare un’ Amministrazione Nuova e duratura ai torremaggioresi. Nei prossimi giorni i gruppi politici inizieranno a proporre nomi spendibili per la candidatura a sindaco ma gli enigmi da sciogliere sono tanti.” La settimana che verrà sarà cruciale per avere aggiornamenti di peso per questo canale sul quale i riflettori sono puntati più del previsto, poiché non è utopico parlare di vittoria al primo turno in caso di accordo tra queste otto liste. E gli altri? Sia per l’area centrosinistra a trazione PD che per il M5S si attendono nelle prossime settimane le candidature ufficiali per la carica di primo cittadino. Non escluse anche ricandidature di ex sindaci e di candidati eterni che proseguono nello sport della candidatura ad oltranza.

Gli elettori locali questa volta sono delusi dalla inconcludenza decennale ed ora chiedono una chiara scelta di campo agli attori presenti in questo scenario. Non si può prescindere da questa chiarezza ideale dato che nella medesima giornata in cui i torremaggioresi sceglieranno il primo cittadino e la sua maggioranza di governo si voterà anche per le elezioni europee. Le due elezioni sebbene siano diverse sono però complementari per le dinamiche che si andranno a creare dopo dello scrutinio. In tutto questo contesto va anche detto che nella primavera del 2020 si voterà per il rinnovo del consiglio regionale in Puglia e sarebbe opportuno schierarsi in un progetto politico che veda congruenza tra i tre appuntamenti elettorali. Non trovate che occorre ordinare la mente sulle tre competizioni elettorali? Chi ritiene che le liste civiche possano dare delle reali risposte al territorio, senza aver creato alcuna logica partitica di riferimento a Foggia, Bari, Roma e Bruxelles mente sapendo di mentire. Essere presenti in liste riconducibili a schieramenti politici potrebbe dare grande chiarezza all’elettore anche in termini di collegamenti reali tra il territorio e le istituzioni centrali.

Peraltro la recente caduta dell’ amministrazione civica dimostra che Torremaggiore non è pronta per questo scenario e che in futuro la governabilità potrà essere realizzata solo con schemi chiari. Vogliamo essere più espliciti? Il civismo non esiste ed è opportuno ripartire dalla valorizzazione delle singole identità ideali e schierarsi con convinzione come si faceva nella tanto contestata, ma oggi in parte rimpianta prima repubblica. Rimescolare il colore delle carte non cambierà di fatto la situazione di stallo presente a Torremaggiore oramai dal 2010. Serve grande coraggio, occorre essere pronti ad un importante appuntamento con la storia futura di questa città. Troppe opportunità sono sfumate in passato . Torremaggiore non può essere nuovamente schiava di una visione mediocre e senza alcuna prospettiva lungimirante. Occorre avere la capacità di smascherare le stupidaggini che alle volte vengono messe in scena dalle volpi che hanno immobilizzato Torremaggiore dalla seconda metà degli anni Ottanta ad oggi. Occorre una grande voglia di far diventare Torremaggiore un caso nazionale per fatti positivi. Noi siamo qui a rappresentarvi la realtà e a darvi spunti di riflessione.

Michele Antonucci