L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha pubblicato  il rapporto Osservasalute 2017, strutturato in due parti: la prima dedicata a tematiche riguardanti la salute ed i bisogni della popolazione; la seconda, ai Sistemi Sanitari Regionali ed alla qualità dei servizi offerti. Gli argomenti trattati sono corredati di dati e indicatori regionali, aggiornati agli anni 2015-2016-2017, e riguardano Ambiente, Assistenza ospedaliera, Sopravvivenza e mortalità per causa, Assetto economico-finanziario, Assetto istituzionale-organizzativo, Assistenza farmaceutica territoriale, Assistenza ospedaliera, Fattori di rischio, stili di vita e prevenzione, Incidenti, Incidenza mortalità e prevalenza dei principali tumori, Malattie cardio e cerebrovascolari, Malattie infettive, Malattie metaboliche, Mortalità riconducibile ai servizi sanitari, Popolazione, Salute degli immigrati, Salute e disabilità, Salute materno-infantile, Salute mentale e dipendenze.

Se andiamo ad analizzare la situazione pugliese sui siti istituzionali regionali sul Portale Sanità Puglia i dati presenti sono aggiornati al 2006-2013 per la Provincia di Foggia.

Scarica il rapporto regionale 2006-2013 a questo indirizzo 

Dall’analisi dei dati di mortalità e ospedalizzazione della popolazione della provincia di Foggia nel periodo 2006-2013 ne è emerso questo scenario: la mortalità risulta in eccesso, rispetto all’analogo dato regionale, in entrambi i sessi per traumatismi ed avvelenamenti, tumore maligno del colon retto, malattie del sistema circolatorio e disturbi circolatori dell’encefalo; nel sesso maschile si osservano scostamenti in eccesso per tutte le cause di morte, tumore dello stomaco, tumore della laringe, tumori immunoproliferativi e leucemia mieloide, malattie dell’apparato digerente e nefrosi; risultano in difetto, in maniera statisticamente significativa, i dati di mortalità per tumore del polmone e del fegato, per malattie dell’apparato respiratorio. Nel sesso femminile si rilevano eccessi per tutti i tumori del sistema nervoso centrale. Il dato dei ricoveri presenta eccessi per quasi tutte le cause di ospedalizzazione, dato che è però fortemente condizionato dalla nota e persistente tendenza, nel territorio della ASL di Foggia, a ricorrere al setting ospedaliero molto più frequentemente rispetto al resto della regione.

Il distretto di San Severo comprende i comuni di Apricena, Chieuti, Lesina, Poggio Imperiale, San Paolo di Civitate, San Severo, Torremaggiore. Ecco i risultati: la mortalità nel sesso maschile fa riscontrare difetti significativi per melanoma della pelle e malattie dell’apparato respiratorio in entrambi i confronti geografici; eccessi significativi si hanno per le malattie ipertensive rispetto ai
due riferimenti; inoltre, si segnala un eccesso di epatite virale rispetto alla provincia ed un eccesso per tumore della laringe nel confronto con la regione. La mortalità nelle donne fa registrare difetti significativi per demenze e morbo di Parkinson ed eccessi significativi per le malattie del sistema circolatorio, digerente e per traumi ed avvelenamenti, rispetto ad entrambi i confronti; inoltre si registra un eccesso delle malattie respiratorie acute rispetto alla provincia e un difetto delle malattie polmonari croniche rispetto alla regione.

L’ospedalizzazione mostra valori tendenzialmente più bassi della provincia per diverse patologie nonché, anche, per tutte le patologie; gli eccessi significativi che si riscontrano riguardano le malattie del sistema circolatorio e la nefrite, in entrambi i sessi, e il tumore dell’esofago nelle donne.

Ogni anno nel mondo viene diagnosticato un tumore a più di 12 milioni di persone e 7,6 milioni muoiono di questa malattia. Se non verranno prese misure concrete di contrasto si stima che nel 2030 saranno 26 milioni i nuovi casi e 17 milioni le vittime.

A lanciare l’allarme è stata l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che ha dichiarato che la guerra ai fattori di rischio è l’unico modo per vincere la battaglia contro i tumori e che oltre il 30% dei casi di cancro potrebbe essere evitato adottando stili di vita più sani.

Non fumare, non bere alcol, seguire un’alimentazione corretta, fare esercizio fisico, prevenire le infezioni che potrebbero dare origine a un tumore. Sono queste le mosse vincenti per «dare scacco matto» al cancro, secondo l’OMS. Che mette l’accento soprattutto sulle insidie del fumo e della vita sedentaria: le sigarette sono la prima causa evitabile di cancro (6 milioni di morti all’anno, ma i fumatori restano 1 miliardo e 500 milioni), mentre 30 minuti al giorno di esercizio fisico moderato possono ridurre il rischio di tumori a seno e colon.

Mai come oggi sono maturi i tempi per parlare di questa tematica anche nell’Alto Tavoliere. La prevenzione è vitale per sconfiggere il cancro, occorre molta più sensibilizzazione a tutti i livelli per favorire il benessere della popolazione. E’ opportuno contrastare i comportamenti a rischio e ridurre in maniera significativa i costi economici e sociali dell’assistenza sanitaria. Occorre, infatti, essere consapevoli che la salute non si difende solo con gli strumenti che la scienza e le moderne tecnologie mettono a disposizione, ma soprattutto correggendo il proprio stile di vita.

A questo punto i Comitati, l’Ordine dei Medici, le istituzioni devono organizzare in modo capillare incontri aperti alla cittadinanza, serate a tema e conferenze pubbliche, al fine di rendere l’informazione sui fattori di rischio per le malattie tumorali accessibile a tutti. Il tutto serve anche per informare anche la popolazione più giovane, che accoglie favorevolmente i temi educativi se collocati in un contesto ludico o sportivo.

 

Michele Antonucci