apricenagiochiAPRICENA – Un nuovo parco giochi dotato di alti standard di sicurezza è stato inaugurato nei giorni scorsi nella villa Comunale di Apricena. La struttura è intitolata a “Gli Angeli di Amatrice”, in ricordo delle vittime più giovani del sisma che ha colpito il centro Italia lo scorso mese di agosto. “Siamo orgogliosi, ancora una volta, di aver inaugurato una nuova importante opera per la nostra Città alla presenza di tanti Concittadini e soprattutto di tanti bambini con le loro famiglie”, commentano il Sindaco Antonio Potenza e l’Assessore ai Lavori Pubblici Paolo Dell’Erba.

“Abbiamo consegnato agli Apricenesi una nuova area giochi realizzata in Villa Comunale che potrà finalmente accogliere in piena sicurezza i tanti bambini che ogni giorno frequentano questo nostro parco pubblico. Un’opera necessaria, visto lo stato in cui si trovava il vecchio parco giochi”, proseguono Potenza e Dell’Erba.

“Il mio grazie, a nome della Città – sottolinea il Primo Cittadino –  va in primis all’amico Paolo  Dell’Erba, con cui, insieme al supporto dell’Ufficio Tecnico Comunale e di tutta l’Amministrazione Comunale, stiamo migliorando con impegno quotidiano la nostra Apricena.
Un ringraziamento speciale alla ditta Manufatti Viscio della famiglia Viscio di Apricena che ha realizzato il Parco e all’Architetto Tiziana di Sipio per il grande supporto donato per la realizzazione di questo spazio pubblico. Grazie di cuore anche ai parroci Don Girolamo, Don Paolo e Don Luca per la partecipazione e la condivisione dell’iniziativa”.
“Oggi per noi è anche un modo di ricordare le vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia a poco più di un mese dalla tragedia. L’area giochi è dedicata a “Gli Angeli di Amatrice”. Da un lato vogliamo fissare in eterno il ricordo di quelle anime innocenti volate troppo presto in cielo. Dall’altro vogliamo che questa dedica sia un simbolo che serva a tutti per ricordare cosa è successo e cosa non si deve ripetere. Per i nostri bambini, per le scuole e per tutti gli edifici pubblici la priorità – concludono – è e deve essere sempre la sicurezza”.