Nei giorni scorsi Regione Puglia e Università di Foggia hanno formalizzato il comodato d’uso novantennale, ratifica che consente all’Ateneo – stavolta ufficialmente, ovvero a tutti gli effetti di legge – di occupare parte degli spazi e delle strutture che ospitano il cd. ex I.R.I.I.P. (Istituto regionale di incremento ippico per la Puglia). Fino al momento della firma e dell’approvazione, da parte della Giunta della Regione Puglia, del nuovo documento, avvenuta come detto qualche giorno fa, si può dire che l’Università di Foggia occupasse quegli spazi senza alcun titolo giuridico ma solo sulla base di una informale intesa istituzionale.

Una intesa che andava avanti dal lontano 1996, tre anni prima del riconoscimento dell’autonomia dell’Università di Foggia (5 agosto 1999), poiché quegli stessi locali e spazi di via Romolo Caggese ospitavano – e ospitano tutt’oggi – aule e uffici dell’allora Facoltà (oggi Dipartimento) di Economia. Undici anni dopo quell’intesa, proprio per interrompere quel vulnus, nel maggio 2007 l’Università di Foggia (Rettore il prof. Antonio Muscio) aveva dato mandato al prof. Enrico Follieri di intraprendere azione contro la Regione Puglia chiedendo il rispetto degli accordi stabiliti: ovvero la sigla di un vero e proprio contratto di comodato d’uso, in base al quale stabilire norme, termini, condizioni ed eventuali conseguenze in caso di mancata osservazione dei medesimi; quindi, per poter usufruire (legalmente parlando) a pieno titolo della struttura.

Una vicenda complessa che – nonostante i continui solleciti – era comunque rimasta in sospeso, per altri nove anni, anche dopo l’azione legale da parte dell’Università di Foggia. Fino alla ripresa della negoziazione tra il Rettore prof. Maurizio Ricci e il Presidente della Regione Puglia dott. Michele Emiliano (auspice la preziosa mediazione dell’assessore al Bilancio, dott. Raffaele Piemontese). Ci sono voluti circa venti anni, quindi, per formalizzare un’intesa che adesso tutela reciprocamente Regione Puglia e Università di Foggia e consente loro di ipotizzare e programmare con più serenità il futuro. «L’ennesimo grazie alla Regione Puglia, che ha compreso l’esigenza di rendere ufficiale una questione che stava diventando, sinceramente parlando, un po’ grottesca – il commento del Rettore, prof. Maurizio Ricci –. Perché solo adesso? In realtà prima il Rettore, prof. Antonio Muscio, poi il Rettore, prof. Giuliano Volpe, avevano dato questo impulso, ma evidentemente i tempi amministrativi e politici non erano ancora maturi. Adesso abbiamo un titolo giuridico in ragione del quale esercitare tutti i diritti a occupare una struttura che, tuttavia, resta di proprietà della Regione Puglia. Non lo faccio mai, ma mi piace parlare dell’Università di Foggia come dell’Università dei fatti e non delle parole: questi, che forse passano ai più come accordi di scarsa importanza sociale e mediatica, in realtà rappresentano le fondamenta per l’Università del futuro, fondamenta su cui costruire tutto il resto».

Proprio per queste ragioni, e per dare forma e struttura a tutta una serie di interventi giuridici e tecnici, nelle scorse settimane è stata formalizzata la nomina a Delegato del Rettore per Appalti, Edilizia e Contratti alla prof.ssa Vera Fanti, alla quale toccherà il compito di monitorare in prima persona tutti i processi – eventuali nuove costruzioni, adeguamenti energetici, ristrutturazioni come nel caso della sede del corso di Laurea in Scienze motorie, interventi di qualsiasi natura, programmazione del futuro – in atto per conto dell’Università di Foggia. «Portiamo a casa, con la firma del vero e proprio comodato d’uso con la Regione Puglia, quello che contiamo sarà solo il primo di una serie di risultati importanti per l’Università di Foggia – aggiunge la prof.ssa Vera Fanti, associato di Diritto amministrativo presso il Dipartimento di Giurisprudenza –. Di seguito verranno tutte le questioni legate agli altri edifici, le loro ristrutturazioni e i relativi efficientamenti energetici. A cominciare dalla struttura di viale Virgilio, per cui abbiamo immediatamente ascoltato la voce degli studenti che invocavano diritti e dignità, e abbiamo stanziato oltre 100.000 euro di lavori di estrema urgenza. Certo resta la considerazione che, questo genere di interventi, poteva essere fatto anche molto prima, poiché si tratta di criticità che erano sotto gli occhi di tutti, ma il nostro vero obiettivo è individuarle e risolverle nel più breve tempo possibile».