fergarganotrenotram1Treno-Tram sulla tratta Ischitella-Peschici delle Ferrovie del Gargano: presto sarà costituito un gruppo di lavoro chiamato a valutare gli aspetti normativi di sicurezza del progetto. Lo ha composto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e sarà costituito da rappresentanti della Direzione generale del trasporto ferroviario, dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, dell’Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Puglia e dall’Ustif di Bari. Semaforo verde, dunque, alla mobilità destinata a cambiare il volto dei trasporti pubblici sul Gargano, in una delle aree più antropizzate e a maggiore vocazione turistica. Questa modalità che unisce alla flessibilità della circolazione tranviaria la sicurezza ferroviaria a standard europei, già inserita negli strumenti della programmazione regionale e di ambito,  è stata sempre sostenuta nei suoi dibattiti dal blog Lettere Meridiane di Geppe Inserra che, a più riprese, ha focalizzato l’attenzione sull’argomento.

«Un percorso ferroviario innovativo – commenta il dott. Vincenzo Germano, direttore generale delle Ferrovie del Gargano e vicepresidente di Confindustria Foggia con delega al territorio – che terrà in grande considerazione la particolarità dell’area interessata, un segmento di circa venti chilometri che scorre parallelo alla fascia costiera. In questa tratta la circolazione è prevista di tipo tranviario con alimentazione fornita dalla linea aerea esistente. La decisione assunta dal Ministero imprime un nuovo colpo d’acceleratore al progetto su cui la nostra Azienda punta le fiches di uno sviluppo tecnologico e comunque in linea con le esigenze del territorio».

La proposta delle Ferrovie del Gargano si completa in generale di interventi mitigativi dell’impatto ambientale. E’ previsto l’inerbimento e la pavimentazione della sede per alcuni tratti, opere di raccordo e protezione con la strada litoranea e soprattutto una pista ciclopedonale da Rodi a Peschici Calenella. «L’esigenza principale da soddisfare – aggiunge il dott. Germano – è quella di ridurre gli impatti visivo e sonoro dell’infrastruttura ferroviaria e regolamentare le numerose interferenze con la viabilità locale con impianti semaforici asserviti alla circolazione tranviaria gestita in sicurezza con il controllo delle tratte e della marcia del treno. Insomma, una linea sicura, in linea con i target della moderna mobilità e sempre più al servizio delle comunità interessate».