prove-invalsi1Ieri a Bari, circa 300 studenti di secondo superiore di numerose scuole di Bari e provincia, hanno boicottato i test INVALSI, cancellando i codici, scrivendo sui fogli dei quiz “Valutati non schedati”. Il boicottaggio era stato lanciato con diverse azioni dei giorni scorsi, ultima delle quali l’assemblea mattutina di lunedì 12 maggio, durante la quale era emersa la volontà diffusa di non compilare i test.

“I test INVALSI sono dannosi per molteplici motivi, sono indice di un chiaro disegno politico che vede la scuola diventare sempre più un’azienda, che impone il nozionismo e rifiuta la formazione di coscienza critica” dichiara Arianna Petrosino dell’Unione degli Studenti Bari “Non pensiamo si possa valutare uno studente con un test a crocette, non crediamo che la valutazione sia una fotografia istantanea della prestazione, pensiamo piuttosto che debba tener conto del processo formativo, delle condizioni di partenza e di arrivo di ciascuno: il test INVALSI va nella direzione opposta. Non accettiamo inoltre la logica del premio, confermata da ogni provvedimento in materia di scuola, secondo la quale le scuole che risultano meritevoli, anche rispetto ai risultati del test, abbiano diritto a maggiori fondi.

L’inserimento dei test INVALSI agli esami di maturità dei prossimi anni, fra l’altro, non fa altro che confermare l’intenzione di sfruttare questi test per valutare il singolo studente.

Il boicottaggio è la nostra risposta a chi ci vuole schedare con queste prove: noi rivendichiamo un’altra scuola e un’altra didattica, lontana dal nozionismo che caratterizza i test INVALSI, che valorizzi le differenze, invece che punirle e standardizzare”