Nella Sala delle Udienze del Castello Ducale di Torremaggiore, martedì 13 dicembre c’erano molti volti noti delle epoche raccontate nel libro di Matteo Bellantuono “La disco a Torremaggiore”, ma anche giovani e famiglie. Tutti divertiti e soddisfatti per una presentazione atipica quanto simpatica.L’autore, avvocato di professione ma per gli amici di sempre semplicemente Teo, ha scelto per il battesimo della sua fatica editoriale il compaesano Giorgio Barassi, suo amico e, come Teo, all’epoca dei fatti raccontati nel libro, Disc-Jockey. Bellantuono ha scritto un “divertissement” scorrevole e interessante, che offre non solo lo spaccato della storia delle poche e significative discoteche alternatesi a Torremaggiore per il divertimento locale, ma sfaccettature di costume, società e vicende di una epoca brillantissima che va dalla metà degli anni 70 alla fine degli anni 80. Non mancano però gli accenni al 176, ultimo, cronologicamente, locale da ballo del nostro comune.“Disc-Jockey, non deejay” ha precisato Barassi, a sottolineare le differenze tra l’epoca dei piatti Technics 1200, le difficoltà del missaggio e l’attuale predominio di una tecnologia molto meno faticosa. L’autore ha accennato agli elementi fondanti del suo scritto, ottenendo l’interesse degli intervenuti e un bel numero di copie vendute. Dato interessante, visto che l’incasso è stato devoluto da Bellantuono in beneficenza alle locali sezioni dell’ AVO e dell’ ANFASS, i cui rappresentanti hanno ringraziato il pubblico presente in sala e plaudito all’iniziativa. Patrocinata dal Comune di Torremaggiore (presente l’Assessore Ilenia Coppola) la presentazione del libro La Disco a Torremaggiore è stata anche un momento per riascoltare le hit degli anni d’oro, da Barry White agli Earth Wind & Fire, dai Trammps a Donna Summer. Notevole il contributo della Renewable Consulting di Torremaggiore che ha contribuito alla realizzazione grafica ed alla edizione del testo.Un passaggio importante nelle abitudini della gioventù dell’epoca, un racconto di serate e pantaloni a zampa di elefante, diventati poi gli strettissimi jeans anni 80, fino ad arrivare all’ultimo decennio passando dal ricordo del compianto Ernesto Buoncristiano, primo disc-jockey del Papillon, discoteca diretta da Roberto Capillo dal 1974. Il ritrovarsi di molti amici di quelle epoche è stato emozionante per tutti. Ma, come conclude Teo nel suo libro, la musica continua. Let the music play, cantava il mitico Barry White.Disponibile ancora in poche copie per chi vuole dare il suo contributo al sostegno di due importanti organizzazioni di volontariato locale, il libro La Disco a Torremaggiore può essere reperito contattando le associazioni AVO e ANFASS, l’autore Avv. Matteo Bellantuono e Giorgio Barassi. Un bel tracciato di epoche irripetibili ed un riassunto della vita di Torremaggiore in quegli anni al ritmo di ottima, immortale musica.