cisl_cons_generale_fisco“Per un fisco più equo e più giusto” è il titolo della nuova mobilitazione promossa dalla Cisl, attraverso una petizione di legge popolare che ha l’obiettivo di contribuire a far ripartire l’economia. Le proposte della Cisl su fisco e previdenza sono state oggetto di approfondimento e confronto nel Consiglio Generale della UST Cisl di Foggia, convocato in seduta seminariale, che si è svolto venerdì 13 marzo 2015 presso il “Florio in Fiera” a Foggia. Ai lavori  introdotti da Emilio Di Conza, segretario generale della Cisl di Foggia, sono intervenuti: Angelo Marinelli, coordinatore del Dipartimento Democrazia Economica della Cisl; Giulio Colecchia, segretario generale della Cisl di Puglia e Basilicata; Maurizio Petriccioli, segretario confederale della Cisl.

Dopo sette anni di crisi, secondo il sindacato guidato da Annamaria Furlan, “c’è bisogno di risposte certe, immediate e concrete di fronte all’aumento dei disoccupati, dei giovani esclusi dal lavoro e dei nuovi poveri”. Per queste ragioni, la Cisl ritiene necessario offrire il proprio contributo al rafforzamento dei redditi dei lavoratori, dei pensionati, dei consumi e alla ripresa della crescita, presentando un progetto di legge di iniziativa popolare che spinga il Governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per cambiare il Paese.

“A sostegno della petizione, la Cisl territoriale di Foggia, unitamente alle categorie, è fortemente mobilitata –  ha detto il segretario generale Di Conza – ed ha già avviato la raccolta delle firme nei luoghi di lavoro e in tutte le sedi Comunali Cisl, dove i cittadini interessati potranno recarsi per firmare. Un lavoro che deve vedere sul territorio il massimo sforzo da parte di tutti, in un tempo limitato, perché crediamo che quest’iniziativa – ha evidenziato Di Conza – possa contribuire a qualificare al meglio l’impegno della Cisl a favore dei lavoratori, dei pensionati e dei disoccupati in una provincia che continua a regatare gravissime difficoltà economiche e sociali (21,5% il tasso di disoccupazione)”.
La proposta di legge Cisl è articolata in 5 punti: un bonus di mille euro ai contribuenti con un reddito individuale fino a 40.000 euro; garantire i servizi ai cittadini senza ricorrere all’aumento della fiscalità locale; valorizzare la lotta all’evasione fiscale a livello nazionale e locale, attraverso lo strumento del contrasto di interessi; realizzare una grande operazione ridistribuiva di ricchezza tassando le grandi ricchezze finanziarie ed immobiliari; attraverso un ripensamento del fisco per la famiglia; flessibilità nell’accesso al pensionamento.

Per Colecchia, “c’è la necessità di far diventare quest’iniziativa un grande dibattito nella società. Si tratta di una proposta innovativa che consente di cambiare passo rispetto alle difficoltà di dialogo politico esistenti. Il problema oggi non è Renzi, ma – ha sottolineato il segretario interregionale – che il Paese ha bisogno reale di cambiamento, che noi più di altri vogliamo e sosteniamo. In Puglia, la fase elettorale sta allontanando l’attenzione dai problemi del lavoro e dell’occupazione. In una confusione complessiva, solo il sindacato ha presentato serie proposte per fronteggiare la crisi in un documento unitario su ‘Mezzogiorno, politiche di sviluppo, occupazione e servizi socio-sanitari in Puglia”.  A sostegno di questa battaglia, Colecchia ha auspicato la massima partecipazione alla manifestazione regionale di Cgil, Cisl e Uil, sul tema “Lavoro, sviluppo, qualità della vita in Puglia”, che si terrà il 21 marzo 2015 a Bari.

Per il segretario confederale Petriccioli, “la grande partecipazione alle elezioni per il rinnovo delle RSU conferma che un modello di sindacato, che si radica sul territorio e si occupa dei problemi della gente, continua ad avere consenso. Questo è quello che vogliamo fare anche con questa proposta di legge popolare: riportare i temi essenziali tra le persone che rappresentiamo per tutelarle meglio e creare appartenenza. Soprattutto, crediamo che queste proposte possano contribuire a creare lavoro per le persone che oggi sono sacrificate da un contesto globale e politico difficile, in cui le parti sociali sono considerate un ostacolo al fare da soli”. Sul piano della innovazione, la Cisl sfida il Governo Renzi “ad intervenire valorizzando il merito e la responsabilità”.