ilva_taranto2Processo ILVA rinviato al 16 ottobre e attesa per la decisione della Cassazione sulla richiesta di trasferimento del processo nella sede di Potenza, ma per la CGIL di Taranto che oggi avrebbe dovuto ufficializzare la costituzione di parte civile, si tratta solo di un rinvio tecnico-procedurale.

Si perché il fronte per noi è sempre lo stesso – dice Giuseppe Massafra, segretario generale della CGIL di Taranto – Lo stesso che cominciammo ad esplorare per primi nei processi contro l’Italsider pubblica mossi negli anni 80 dalla CGIL e dalla FIOM. Lo stesso che ci ha visto unici oppositori per circa 15 anni. Lo stesso che ci ha visto protagonisti attivi, con documentazione, studi, risultanze frutto del lavoro dei nostri patronati e del sacrificio di tanti lavoratori, nel primo processo tumori del 1999 e in quelli a seguire. Il fronte oggi affollato, e per fortuna, da tante costituzioni di parti civile, ma che si basa su una storia di lotte che non è storia di ieri. Per questa ragione per noi il processo per noi deve restare a Taranto. Il luogo in cui si è consumato un delitto, ma anche il luogo dove la memoria corta non può cancellare la storia e l’esperienza di tanti e uomini e donne del sindacato che invece a quella memoria lavorano da anni.

Perché – continua Massafra – la nostra costituzione di parte civile ufficializzata nell’aprile scorso è un atto coerente rispetto al lavoro svolto fin qui. Anni in cui quando i riflettori non guardavano a Taranto e le leggi e le sensibilità erano differenti per la CGIL la misura per l’individuazione del limite massimo di sopportazione era e restava la salute umana e non le tabelle numeriche definite dalla pubblica amministrazione.

L’esito e il luogo in cui si svolgerà questo processo non sono fattori indifferenti – termina il segretario della CGIL di Taranto – perché non esiste presente e futuro di una comunità senza la coscienza della sua storia vera. Storia che la CGIL ha concorso a costruire e che la sentenza di questo processo aiuterà probabilmente a declinare finalmente verso la costruzione di un nuovo modello di sviluppo per Taranto e la sua provincia.