
In particolare, nel 2013, sono state presentante, per via telematica, ben 297.302 dichiarazioni Irap, pari al 6,40 del totale nazionale (4.646.602) da parte di persone fisiche, società, enti che esercitano attività commerciali; persone fisiche, società semplici e quelle ad esse equiparate che esercitano attività di lavoro autonomo; produttori agricoli; enti privati non commerciali; amministrazioni pubbliche.
Rispetto all’anno precedente, sono state presentate 6.084 dichiarazioni in più, registrando così un incremento del 2,1 per cento
(erano 291.218 nel 2012). Dalle dichiarazioni è possibile dedurre il valore della produzione che si attesta a 16,8 miliardi di euro (contro i 18 dell’anno precedente). In media, ogni contribuente ha dichiarato 57.683 euro (contro i 63.499 dell’anno prima).
Le imprese in contabilità ordinaria e semplificata sono 219.038 e hanno dichiarato 10,8 miliardi. La media è di 49.318 euro
(contro i 54.408 di prima); cioè il 9,4 per cento in meno rispetto all’anno precedente.
Le imprese in regime forfetario sono 1.942 e hanno dichiarato 9,7 milioni. La media è di 4.975 euro (contro i 4.897 di prima).
L’incremento medio è, dunque, dell’1,6 per cento.
I produttori agricoli soggetti all’Irap sono 43.029 e hanno dichiarato poco più di un miliardo. La media è di 24.607 euro (contro i
20.988 di prima). In questo caso, si registra una crescita del 17,2 per cento rispetto all’anno prima.
Gli esercenti di arti e professioni sono 28.266 e hanno dichiarato, anche loro, poco più di un miliardo. La media è di 36.785
euro (contro i 42.093 di prima). La flessione è del 12,6 per cento. Le attività non commerciali ed istituzionali sono 2.362 e hanno dichiarato 3,9 miliardi. La media è di 1,6 milioni per contribuente (1,9 milioni l’anno prima). Il calo è del 14,3 per cento.La base imponibile totale, esclusi gli enti pubblici locali, è di 12,3 miliardi. L’imposta netta versata dalle imprese pugliesi, esclusi gli
enti pubblici locali, è di 552 milioni, risultante da 177.336 modelli Irap (le altre dichiarazioni riportano un saldo negativo e, dunque, considerato pari a zero).
«Il monitoraggio effettuato dal nostro Centro Studi regionale – dice Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – fotografa una situazione di profonda difficoltà. Infatti, se è vero che il numero di dichiarazioni in Puglia registra un incremento, è altrettanto vero che il loro valore complessivo ha subito una caduta evidente, con la produzione netta che rispetto all’anno precedente cala di più di un miliardo. Allo stesso modo è drastico il calo del valore medio delle dichiarazioni, il che la dice lunga sullo stato di sofferenza del nostro sistema produttivo.
Tuttavia – prosegue il presidente – perlomeno sul fronte IRAP i segnali per il futuro sembrano incoraggianti. Certo, è stata ripristinata la maggiore aliquota del 3,9 per cento a cui va aggiunta l’addizionale regionale, ma anche grazie al fortissimo impegno di Confartigianato a livello nazionale, la legge di stabilità ha previsto la deducibilità del costo totale dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Si tratta di un provvedimento – conclude Sgherza – che finalmente appone un primo, doveroso correttivo ad una tassa particolarmente odiosa, in quanto legata al fatturato e non già all’effettivo utile delle imprese».
enti pubblici locali, è di 552 milioni, risultante da 177.336 modelli Irap (le altre dichiarazioni riportano un saldo negativo e, dunque, considerato pari a zero).
«Il monitoraggio effettuato dal nostro Centro Studi regionale – dice Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – fotografa una situazione di profonda difficoltà. Infatti, se è vero che il numero di dichiarazioni in Puglia registra un incremento, è altrettanto vero che il loro valore complessivo ha subito una caduta evidente, con la produzione netta che rispetto all’anno precedente cala di più di un miliardo. Allo stesso modo è drastico il calo del valore medio delle dichiarazioni, il che la dice lunga sullo stato di sofferenza del nostro sistema produttivo.
Tuttavia – prosegue il presidente – perlomeno sul fronte IRAP i segnali per il futuro sembrano incoraggianti. Certo, è stata ripristinata la maggiore aliquota del 3,9 per cento a cui va aggiunta l’addizionale regionale, ma anche grazie al fortissimo impegno di Confartigianato a livello nazionale, la legge di stabilità ha previsto la deducibilità del costo totale dei lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Si tratta di un provvedimento – conclude Sgherza – che finalmente appone un primo, doveroso correttivo ad una tassa particolarmente odiosa, in quanto legata al fatturato e non già all’effettivo utile delle imprese».