unifg3Rispetto alla data unica dello scorso anno accademico (evento che accolse oltre 1750 studenti provenienti da otto province limitrofe a quella foggiana), l’Università di Foggia riorganizza il flusso delle visite guidate degli istituti scolastici interessati alla presentazione delle attività didattiche, scientifiche e formative, sdoppiando il proprio Open Day. Due date, non più una sola. La prima venerdì 8 aprile (a cominciare dalle ore 9, presso l’aula magna dell’Università di Foggia presso il Dipartimento di Economia in via Romolo Caggese 1 a Foggia) e la seconda una settimana esatta dopo, ossia venerdì 15 aprile (stessa ora, stessa ubicazione): due appuntamenti per i quali sono previste, ovvero sono già pervenute, oltre 1200 prenotazioni da parte degli istituti scolastici di tutta la provincia e da qualcuno dislocato nelle province immediatamente confinanti alla nostra. «Abbiamo deciso di puntare di più sulla qualità dell’ascolto – spiega la prof.ssa Lucia Maddalena, delegata all’Orientamento, al Tutorato e al Job Placement dell’Università di Foggiae sulla qualità del nostro contributo, sfoltendo la platea dei partecipanti che altrimenti rischiava di arrivare a livelli per noi insostenibili: sull’onda dell’entusiasmo dello scorso anno, il rischio era che organizzando un Open Day su data unica anche quest’anno avremmo visto accorrere oltre 2000 studenti in una struttura, l’aula magna Valeria Spada al Dipartimento di Economia, che può contenerne poco più di un quarto per volta. Abbiamo perciò deciso di riorganizzare questo importante momento di riflessione e incontro con i ragazzi, innanzi tutto dividendo l’appuntamento su due date e in secondo luogo intensificando le visite a domicilio, se così posso permettermi di chiamarle, dei nostri incaricati e dei nostri docenti direttamente presso gli istituti scolastici più lontani da noi: quelli che, per arrivare fino a Foggia, avrebbe dovuto compiere, e far compiere agli studenti, sacrifici consistenti con spostamenti anche di mezza giornata tra andata e ritorno».

Potendo contare sulla competenza e sulla passione del personale impiegato presso l’Area Orientamento, Tutorato e Diritto allo Studio, l’Università di Foggia ha compiuto un significativo sforzo organizzativo allestendo un calendario di circa 60 visite di orientamento presso istituti scolastici ubicati nelle province di Foggia, BAT, Bari, Avellino, Potenza, Matera e Campobasso, incontrando almeno 40 alunni alla volta e portando il messaggio dell’Università di Foggia – le sue chance, il suo modello, la sua didattica di qualità e soprattutto gli straordinari risultati conseguiti nella ricerca scientifica – complessivamente a circa 4000 studenti (inclusi quelli previsti per le due date di Open Day) che potrebbero potenzialmente scegliere il nostro Ateneo come destinazione delle proprie ambizioni. «E’ stata una campagna di orientamento molto faticosa – aggiunge la dott.ssa Rita Saraò, responsabile di Settore Orientamento, Tutorato e Diritto allo Studio dell’Università di Foggia che sta curando e coordinando tutta questa attività oltre ai due Open Day in programma tra qualche giorno – che ci ha portato in moltissimi comuni della Capitanata e dei territori limitrofi, a conoscere direttamente le realtà sociali ed economiche di aree geografiche da cui provengono diversi studenti della nostra Università. E’ stato molto utile, anche per incontrare le aspettative e i sogni di questi ragazzi. E soprattutto è stato molto utile perché siamo andati incontro a loro e non il contrario, per la prima volta da diverso tempo in qua abbiamo redatto una vera e propria campagna di orientamento su vasta scala intercettando anche istituti nuovi o nel frattempo sorti a seguito di fusione tra diverse realtà. Abbiamo incontrato la determinazione dei ragazzi, che vogliono poter ambire a un futuro migliore partendo dagli studi universitari che compiranno. L’Università di Foggia è pronta ad accoglierli, a cominciare da questa importante due giorni dell’Open Day, in cui spiegheremo, un po’ più rilassatamente rispetto all’anno scorso, che tutti i traguardi che abbiamo conseguito in questi primi diciassette anni di autonomia non sono stati affatto casuali».