zuccherificiomoliseIl rischio di chiusura  dello Zuccherificio del Molise, l’unico al sud,  dopo aver fatto seminare dai bieticoltori – per gran parte della provincia di Foggia – 5.200 ettari di prodotto, come previsto peraltro  da accordo integrativo del 7 maggio 2014 e precedenti,  e soprattutto dopo il mancato saldo delle spettanze maturate nella precedente campagna 2013, rischia di aggiungere la beffa al danno, oltre che di certificare il crollo di un intero comparto che pur rappresentava e ancora rappresenta un’eccellenza di assoluto rilievo, su scala interregionale e nazionale. La grave crisi derivante dal crollo del prezzo del prodotto, non può e non deve ricadere esclusivamente sulle spalle dei produttori e dei lavoratori. Per questo è giusto che tutti gli interlocutori nazionali e regionali facciano la propria parte , la Regione Puglia, La regione Molise, e il Governo nazionale devono  mettere a disposizione risorse all’altezza dell’emergenza,  nell’incontro di oggi, 17 luglio, convocato a Roma presso il Ministero per le risorse agricole, per impedire una chiusura che azzererebbe automaticamente i bilanci delle imprese e i redditi delle famiglie impiegate nel comparto anche attraverso l’indotto, con effetti devastanti. Occorre un atteggiamento ben diverso anche da parte dei vertici dello stabilimento e della Regione Molise, che devono rispettare gli impegni assunti con gli agricoltori ed è indispensabile  l’intervento diretto del Governo nazionale e delle altre istituzioni, per affrontare e superare  l’emergenza. I vertici nazionali e regionali di Agrinsieme sono impegnati in queste ore per consentire una soluzione positiva a sostegno del reddito degli agricoltori coinvolti in questa triste vicenda.