Trivelle-petrolio“L’appuntamento referendario del 17 aprile riveste per noi e per la comunità nazionale, non solo pugliese, un’importanza decisiva non solo per il nostro presente ma anche e soprattutto per il nostro futuro. Che non possono prescindere dal turismo ecosostenibile, dalla pesca, da comparti fondamentali per l’economia, i quali rischiano di essere pesantemente penalizzati e affossati da decisioni calate dall’alto, senza alcun confronto con gli enti locali, e con una chiusura del Governo nazionale tale da aver determinato una sollevazione trasversale e generalizzata e aver costretto 9 Regioni a ricorrere all’ultimo strumento disponibile per permettere ai cittadini di esprimere il loro, il nostro legittimo dissenso.

Il mare Adriatico, lo Jonio, il Mediterraneo rappresentano infatti un patrimonio dal valore inestimabile, che le continue richieste di prospezioni (fatte con la tecnica dell’airgun, dagli effetti devastanti per l’ecosistema marino) e trivellazioni alla ricerca di idrocarburi al largo delle isole Tremiti, del Golfo di Taranto e del Salento, per rimanere alla sola Puglia, rischiano di compromettere, tra l’altro con un rapporto tra costi e benefici disastroso per la collettività. Una posizione e una battaglia che rivendichiamo e ci ha visti in prima linea da anni, ma che non è riuscita purtroppo a registrare un cambio di rotta da parte del Governo nazionale, nonostante ripetuti appelli e inviti al buon senso e al dialogo, e il succedersi di iniziative e interventi nei vari territori, a ogni livello. Per questo non solo abbiamo aderito con ferma convinzione alla richiesta di referendum, ma sosterremo ancora e sempre tutte le iniziative che a livello regionale si intenderanno trasversalmente mettere in atto nella campagna referendaria ormai entrata nel vivo; e ci impegneremo attivamente e direttamente nei nostri rispettivi territori per coinvolgere e sensibilizzare i cittadini, per non disertare l’appuntamento del 17 aprile prossimo e votare Sì. Sperando che anche altrove si manifesti la stessa volontà di lavorare per superare il vero scoglio, il raggiungimento del quorum.

Libertà è partecipazione, cantava e ricordava Giorgio Gaber: astenersi vorrebbe dire abdicare e rinunciare alla propria libertà, così come obbedire ciecamente alle indicazioni di partito piuttosto che seguire la propria coscienza equivale a una sconfitta e un tradimento per chi come noi è stato eletto per rappresentare degnamente la propria comunità. Noi agiremo quindi in coerenza con le nostre convinzioni e le nostre preoccupazioni, continuando quel percorso che ci ha portato fino a questo passaggio decisivo e che deve permettere al Paese intero di esprimere il proprio Sì per bloccare dinamiche in corso che riteniamo deleterie, inutili e pericolose”.