porreca“La lotta per la legalità è un tema troppo delicato per pensare di utilizzarlo strumentalmente per polemiche di bassa lega. Buttarla in caciara senza argomenti, o peggio con riferimenti pretestuosi, rappresenta solo l’ennesimo tentativo di taluni, sicuramente marginali per ruoli e funzioni  ma ancora presenti sul territorio, di resistere ad un cambiamento di mentalità, cultura e modus operandi che non può che  essere irreversibile, se vogliamo avere una reale opportunità di sviluppo”.

Con queste parole il presidente della Camera di Commercio di Foggia torna a parlare sul tema legalità dopo la nota stampa diramata oggi dal direttore di Confesercenti.

Quello che ho letto appare come un maldestro e inutile tentativo di delegittimazione dell’Ente da me presieduto, peraltro  con affermazioni allusive e mistificazioni della realtà  figlie di quella stagione che ci siamo  buttati alle spalle e di cui chi polemizza oggi è stato in qualche modo attore. Una Camera di Commercio  che è nel pieno di un percorso di cambiamento, rinnovamento e trasparenza, unanimemente riconosciuto.

Mentre – prosegue il numero uno dell’Ente  – resto sbigottito per le argomentazioni addotte circa una vicenda, quella relativa alla Corte dei Conti che, mentre vede estraneo me e gli attuali organi camerali, ha registrato la condanna del presidente tuttora in carica dell’associazione che oggi mi attacca.

Quello che posso evidenziare – rimarca Porreca – a proposito di buone prassi sull’argomento, è che da quando ci siamo insediati abbiamo: ridotto i gettoni di presenza degli organismi politici; deliberato una ulteriore riduzione dei compensi della dirigenza dell’Ente; sostenuto e offerto ospitalità alla neonata associazione antiracket; provveduto alla costituzione di parte civile della Camera di Commercio nei processi contro la malavita organizzata, impostato a criteri di trasparenza e condivisione ogni atto politico e amministrativo della Camera di Commercio.

Invece ciò che va compreso e approfondito, in ogni sede, è la vera motivazione che porta a tali farneticanti dichiarazioni. Dichiarazioni di chi evidentemente trova legittimazione solo in verbose affermazioni, con il solo effetto di ostacolare i processi di cambiamento della parte più sana, per fortuna maggioritaria, della classe imprenditoriale del territorio e finisce per agevolare solo quella che abitudinariamente mesta nel torbido.