E’ nato a Torremaggiore il comitato spontaneo del Quartiere San Francesco per chiedere il reimpianto degli alberi eradicati al Parco della Quercia San Pio. Seguiranno aggiornamenti operativi nei prossimi giorni per poter sottoscrivere la petizione sia on line che con moduli cartacei. Di seguito le ragioni richieste all’Amministrazione Comunale di Torremaggiore.

 

I cittadini riuniti in comitato spontaneo e titolari dei diritti di partecipazione, rivolgono la seguente petizione al Sindaco e al Consiglio Comunale di Torremaggiore (FG) ai sensi degli articoli 42, 43 e seguenti del vigente Statuto Comunale : A seguito della eradicazione dei pini domestici presenti nell’area adiacente a via don Tommaso Leccisotti del Parco della Quercia, ora San Pio e della paventata destinazione del luogo a posta di servizi per l’agricoltura: pesa pubblica e cisterna per approvvigionamento idrico dei mezzi agricoli da irrorazione, si espone quanto segue:

Premesso che:

  • Solo un numero limitato di alberi erano malati e probabilmente da abbattere per supposto pericolo di crollo, stante la perizia tecnica da cui l’intervento e che vi sia stato un presumibile errore della ditta incaricata dell’espianto e di fatto un abuso in danno della comunità;
  • Le nuove essenze poste a dimora in diversa posizione all’interno del parco, in sostituzione di quelle eradicate, sono giovani, in parte caducifolglie e quindi di superficie vegetativa nettamente inferiore alla preesistente con un bilancio negativo, in ordine alla CO2 assorbita e all’Ossigeno prodotto, che perdurerà per anni, sino alla ricostituzione di detta superficie vegetativa fotosintetizzante;
  • La presunta destinazione progettuale della zona disboscata risulta essere in contrasto con la decenza urbanistica rendendo indecoroso l’ingresso della cittadina incastonato in un parco verde; sarebbe distonica con il parco giochi da realizzare in prossimità e disturberebbe la quiete del quartiere;
  • L’area di approvvigionamento idrico, quindi di preparazione e diluizione di antiparassitari e anticrittogamici, se non anche di lavaggio delle cisterne e dei mezzi agricoli, sarà oggetto e causa di inquinamento certo per il rilascio e dispersione di prodotti velenosi e l’abbandono di rifiuti;
  • Essendo infine il luogo in questione quello di svincolo dalla provinciale e di immissione su via Don Tommaso Leccisotti, già teatro di numerosi e luttuosi incidenti per le sue peculiarità di visibilità e di traiettoria, sul quale si vorrebbe realizzare un ingresso ed una uscita laterale per i servizi agricoli, di cui prima, con un cospicuo flusso di mezzi specie nei periodi stagionali di coltivazione e produzione, esporrebbe il quartiere e l’intera cittadina ad un elevato rischio
    connesso per la sicurezza della viabilità.

I cittadini pertanto presentano petizione chiedendo:

Il ripristino dell’area in questione con il reimpianto degli alberi eradicati così da:

  • assicurare il riequilibrio dell’essenziale bilancio di ossigenazione dell’area;
  • porre rimedio al deturpamento del parco dal lato in oggetto;
  • accantonare definitivamente il progetto dante causa della posta di servizi per
    l’agricoltura.