pomodoro1“Nel momento in cui c’è la necessità di una politica e scelte indirizzate per valorizzare le filiere c’è qualcuno che pensa di potere fare il furbo. Mi riferisco al caso del distretto del pomodoro del Centro Sud, che dovrebbe promuovere la produzione ma che a causa di atti estremamente gravi dell’Anicav, che come da sempre vuole continuare a fare il bello e cattivo tempo, nasce manchevole e parte con il piede sbagliato. Per quanto riguarda la COPAGRI posso affermare che lotteremo contro un’impostazione assolutamente sbagliata, come sottolineato anche dall’On. Mongiello, perché ancora una volta si pone l’agricoltura in posizione di estrema debolezza nella filiera. Aggiungo peraltro che il tutto non è neanche rispettoso in termini di territorialità, considerato che il pomodoro viene prodotto soprattutto in Puglia ed in particolare nel foggiano, regione e provincia dove la COPAGRI è tra le organizzazioni più rappresentative. Ma non è mia intenzione fare crociate sulla territorialità che porterebbe a conseguenze che potrebbero rivelarsi disastrose per l’intera filiera ed a spaccature anche insanabili. Chiederemo alle altre organizzazioni ed alla politica un intervento forte per stabilire una governance diversa da quella individuata dall’Anicav e regole che diano pari dignità agli agricoltori. Se non si terrà conto di tutto ciò sia ben chiaro che il nostro impegno sarà indirizzato alla costituzione di un distretto alternativo a quello ipotizzato dall’Anicav, che sarebbe compreso se è vero che la Puglia, come detto, è la maggior produttrice di pomodoro e il più grande conservificio è a Foggia”.

 

Così il presidente della COPAGRI, Franco Verrascina, commentando la costituzione del distretto di pomodoro del Centro Sud.