La chiusura dei Punti di Primo Intervento è un provvedimento deleterio che aggrava i disagi per i cittadini. La decisione contemplata nel Piano Regionale Operativo Sanitario va stigmatizzata con forza e va rimarcata la profonda diversità tra quanto paventato dal Direttore Generale della ASL foggiana Piazzolla e le decisioni prese”. I Sindacati Unitari CGIL, CISL e UIL di Foggia contestano formalmente la decisione regionale. “I Punti di Primo Intervento hanno di fatto colmato, in parte, il vuoto creato dalla chiusura dei presidi ospedalieri e rappresentato, spesso, il ricorso immediato, utile ed indispensabile in tutti quei casi di urgenza che possono evitare l’accesso al pronto soccorso. Sopprimere i Punti di Primo Intervento – affermano CGIL, CISL e UIL – significa depotenziare sensibilmente i servizi sul territorio, moltiplicare i disagi degli utenti e complicare le modalità di accesso alla prima assistenza in caso di bisogno, portandola oltre la soglia dell’accettabile. L’unico vero risultato che si raggiungerà sarà quello di ingolfare ancora di più i pronto soccorso, molti dei quali vivono condizioni al limite del collasso, diventati sempre più spesso scenari di aggressioni, esasperazioni e proteste da parte degli utenti. Questa scelta affrettata e non concertata con il territorio rischia di essere una grossa tegola per il governatore Emiliano. L’orografia del terrirorio regionale dal Gargano al  Salento dovrebbe far riflettere maggiormente l’ente regione prima di prendere decisioni su un tema, la salute, che è delicato e meriterebbe ben altre considerazioni.

Michele Antonucci