Rosa-BaroneQuello che è accaduto a Rignano in provincia di Foggia, ha dell’inverosimile, per fortuna non ci sono morti ma il bilancio è comunque negativo se pensiamo che il ghetto rappresenta principalmente il fallimento della politica vendoliana che ha permesso che fosse lasciato e abbandonato a se stesso in quel modo, anni nei quali alle parole non sono seguiti i fatti.” questo il primo commento della consigliera regionale M5S Rosa Barone.
Nel Ghetto di Rignano vivono lavoratori spesso sfruttati dai caporali, immigrati e profughi, in un vero e proprio villaggio senza regole e senza tempo, che in alcuni mesi dell’anno soprattutto estivi, arriva ad ospitare centinaia e centinaia di persone, il tutto in condizioni igieniche scarsissime e precarie. Era settembre del 2015, quando il Presidente Emiliano proclamò ai quattro venti, che nell’imminenza si sarebbe chiuso il ghetto stesso, “ma ancora una volta – commenta Barone – alle parole non sono seguiti i fatti. Sono preoccupata soprattutto per le persone coinvolte che ancora non sappiamo come trascorreranno la notte, e ovviamente non si può non considerare anche il danno ambientale in corso, decine e decine di elettrodomestici incendiati e di materiale contenente amianto e mercurio hanno generato inquinanti dispersi nell’aria e nelle falde acquifere. Non dobbiamo dimenticare che nelle stesse condizioni versa il campo di Arpinova, sempre in provincia di Foggia, mi aspetto ora un intervento incisivo della Regione per questi ghetti, con un piano serio di rimodulazione e sistemazione abitativa alternativa per queste persone. Non aspettiamo che arrivi il prossimo disastro per versare lacrime di coccodrillo, quanto è accaduto è anche causato da una negligenza della politica regionale passata e dell’attuale governo”